Lo sapevi che? 5 curiosità (inaspettate) sui bagni chimici
23 / 09 / 2025

23 / 09 / 2025
Quando pensiamo a un bagno chimico, la prima immagine è quella di una cabina colorata a un festival o in un cantiere. Ma dietro queste strutture c’è una storia ricca di aneddoti e innovazioni che spesso passano inosservati.
Ecco 5 curiosità che (forse) non conoscevi.
Alla grande Esposizione Universale (1851), George Jennings presentò la “Flushing Toilet”, il primo bagno pubblico singolo al quale si accedeva pagando un penny. È uno dei momenti che segna il passaggio dal bagno pubblico collettivo al servizio a cabina singola più vicino al nostro immaginario comune.
Oltre a festival e cantieri, i bagni chimici sono stati installati nei luoghi più impensati: parchi naturali protetti, deserti, villaggi turistici in alta montagna e perfino in spedizioni scientifiche in zone artiche dove rappresentavano l’ultimo e l’unico presidio igienico disponibile.
Le cabine Kobak nascono da uno stampo unico: niente pannelli assemblati, ma una monoscocca robusta e sicura. Questo significa maggiore resistenza, pulizia più semplice e zero spigoli fastidiosi.
Quando si parla di bagni è normale immaginare un intricato sistema di tubature; questo non è necessario per Kobak: grazie al funzionamento autonomo, con vasca di raccolta.
Colori, grafiche e design li rendono riconoscibili ovunque: i bagni Kobak non si limitano a “fare il loro dovere”, ma diventano veri protagonisti in matrimoni, eventi e situazioni dove anche l’occhio vuole la sua parte.
Scopri ancora più curiosità sui nostri modelli su www.kobak.it o contattaci per una consulenza su misura.