Bagni misti o neutri, di cosa stiamo parlando?
16 / 02 / 2022
16 / 02 / 2022
Oggi l’identità di genere viene messa in discussione. Sapersi categorizzare in maniera sicura all’interno di un genere non rappresenta più un fattore scontato ma anzi, può portare a crisi di identità ed insicurezze.
Stanno nascendo quindi numerose novità sotto la spinta di queste nuove ideologie gender fluid, o gender free. Una di queste è sicuramente la proposta di istituire servizi igienici neutri o misti. La separazione tra bagni pubblici, per uomini e donne, è avvenuta indicativamente 200 anni fa, e principalmente per un’idea di separazione improntata al patriarcato e alla dominanza del genere maschile su quello femminile.
Uno dei luoghi in cui questa necessità si è fatta più viva è rappresentato sicuramente dalla scuola, ed è da qui che appunto sono partiti i primi appelli per convertire i classici bagni maschi/femmine in WC neutri.
Nel capoluogo toscano, a Firenze, sono stati mossi alcuni passi verso questa direzione. Infatti al liceo Machiavelli Capponi si sta cominciando a pensare di progettare dei WC misti, non più suddivisi per genere. Questa svolta è stata presa in considerazione in risposta alla domanda di alcuni studenti: “Dove vado in bagno se non mi riconosco né nel genere maschile né in quello femminile?”. I ragazzi della scuola e anche i loro insegnanti hanno accolto con piacere l’istanza, in quanto al giorno d’oggi questa richiesta non rappresenta più qualcosa di “strano”, ma bensì una scelta assolutamente “normale” dettata dalla società attuale.
Ma non parliamo solo di scuola superiore! Sempre in Toscana questa idea dei bagni neutri è stata approvata anche dal polo universitario di Pisa. Il professore Arturo Marzano del dipartimento di Gender Studies and Equal Opportunities, ha dichiarato che : “Per i singoli wc la scelta può essere quella di eliminare qualsiasi etichetta, mantenendo solo quella generica che indichi la presenza dei servizi igienici. Per quelli collettivi l’operazione è togliere ogni simbolo oppure lasciare fra le varie cabine almeno una porta neutra”.
Nella penisola italiana, ad oggi non vige nessuna norma che vincola l’utilizzo di un WC a seconda del genere biologico di appartenenza.
Esistono alcune leggi riguardanti invece le persone transgender. Ad esempio la norma sulla Rettificazione di attribuzione del sesso 164/1982, nega la modifica dei documenti degli individui trans fino al momento in cui il percorso di transizione non sia arrivato alla fase finale. Questo porta a innumerevoli disagi da parte della comunità transgender, che si trova in seria difficoltà in situazioni di servizi igienici e spogliatoi suddivisi per genere di appartenenza.
La progettazione di bagni pubblici misti o neutri in tutti gli ambienti comuni, che sia il lavoro, la scuola, o altri centri di aggregazione, permetterebbe a molte persone di evitarsi situazioni poco piacevoli. Se ci si pensa in realtà esiste un luogo che da sempre utilizza servizi igienici neutri, cioè la propria abitazione! Se si può fare a casa perché non fuori?
**Fonti: lanazione.it; ilgiornale.it